Barbar a-A ramini

Psicologa psicoterapeuta Freudiana Lacaniana

“La psicoanalisi è un’opportunità…un’opportunità per ripartire.”
Jacques Lacan

Terapie e attività clinica

La mia attività da psicoterapeuta e psicoanalista è rivolta a bambini, adolescenti e adulti. La mia pratica si concentra su un sostegno professionale, offrendo uno spazio sicuro per esplorare pensieri e emozioni. Utilizzo approcci adatti a ogni fascia d’età per aiutare a superare sfide e costruire una base solida per un benessere emotivo duraturo. Le aree di intervento sono molteplici tra cui: 

Ansia e crisi di panico

L’angoscia caratterizza l’essere umano e, come molti filosofi e scrittori hanno sottolineato, ci mette di fronte al problema del senso dell’esistenza. Si può presentare in forma localizzata, le classiche fobie, paure di un particolare oggetto o contesto: fobia degli insetti, claustrofobia, agorafobia e così via. Oppure in modo meno definito e in questo caso si parla di ansia.

L’ansia fa parte della vita e ci aiuta ad affrontare situazioni di pericolo; ci mette in allerta, ci rende più vigili e reattivi. Quando però l’ansia è eccessiva o discordante diventa un problema; allora si parla più propriamente di angoscia. L’angoscia si può manifestare sul corpo: tachicardia, …

Ansia e crisi di panico

L’angoscia caratterizza l’essere umano e, come molti filosofi e scrittori hanno sottolineato, ci mette di fronte al problema del senso dell’esistenza. Si può presentare in forma localizzata, le classiche fobie, paure di un particolare oggetto o contesto: fobia degli insetti, claustrofobia, agorafobia e così via. Oppure in modo meno definito e in questo caso si parla di ansia.

L’ansia fa parte della vita e ci aiuta ad affrontare situazioni di pericolo; ci mette in allerta, ci rende più vigili e reattivi. Quando però l’ansia è eccessiva o discordante diventa un problema; allora si parla più propriamente di angoscia. L’angoscia si può manifestare sul corpo: tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di oppressione al petto e difficoltà respiratorie. Quando la situazione di ansia si cronicizza, la vita diventa difficile; poche speranze per il futuro, si teme sempre il peggio, ogni cambiamento è pericoloso e da evitare. La vita diventa una gabbia.

Le crisi di panico, sono crisi acute di angoscia che arrivano all’improvviso, senza apparente motivo. Una sensazione indefinita di paura, già presente, si esaspera. Tutto sembra finito; affiorano pensieri di morte imminente o il pensiero che si stia diventando folli. Situazioni di forte stress possono scatenare gli attacchi di panico, ma a volte arrivano a prescindere.

L’idea della psicoanalisi è che l’angoscia non sia solo un disturbo da risolvere ed eliminare, ma anche il segnale che qualcosa della nostra vita si sta modificando, non necessariamente in senso negativo. L’approccio medico e farmacologico, anche quando necessario, non può bastare, anzi.

C’è qualcosa dentro di noi che spinge e va fatto parlare: questo è l’obiettivo che propone la pratica psicoanalitica. Si tratta di dare forma alle ragioni non immediatamente visibili e spesso inconsce per cui insorge l’angoscia; spesso le soluzioni alle crisi di angoscia diventano delle scansioni positive della propria vita.

Problemi della sfera sessuale

Per la psicoanalisi ognuno di noi deve assumere il proprio sesso. Il proprio corpo è sessuato e tale assunzione non è determinata solo dalla biologia. La sessualità è una sfera fondamentale dell’esistenza umana e può essere colpita da dubbi, sintomi, difficoltà, impossibilità. Le cause scatenanti i sintomi possono essere varie e molteplici: esperienze traumatiche, malattie, conflitti interni, certe fasi della vita, -l’adolescenza ad esempio o l’affacciarsi della vecchiaia. Ma anche un periodo di vita stressante e/o doloroso come un lutto o una separazione.

Problemi della sfera sessuale

Per la psicoanalisi ognuno di noi deve assumere il proprio sesso. Il proprio corpo è sessuato e tale assunzione non è determinata solo dalla biologia. La sessualità è una sfera fondamentale dell’esistenza umana e può essere colpita da dubbi, sintomi, difficoltà, impossibilità. Le cause scatenanti i sintomi possono essere varie e molteplici: esperienze traumatiche, malattie, conflitti interni, certe fasi della vita, -l’adolescenza ad esempio o l’affacciarsi della vecchiaia. Ma anche un periodo di vita stressante e/o doloroso come un lutto o una separazione. 

La psicoanalisi ha qui una valenza psicoterapeutica significativa: spesso il semplice fatto di poter parlare di certi disturbi, maschili e femminili solleva quella coltre di sofferenza che rende oscuri i meccanismi psichici alla base delle disfunzioni sessuali. Il fatto di riuscire a parlarne liberamente può rivelare delle soluzioni inattese e felici ai disturbi lamentati: in particolare le classiche disfunzioni sessuali: impotenza ed eiaculazione precoce negli uomini, vaginismo e anorgasmia nelle donne. 


Depressione

La depressione indica diverse condizioni e colpisce ogni età. Il discorso comune la identifica con tristezza e apatia, ma non mancano depressioni con tratti ansiosi. I sintomi sono riconducibili a un abbassamento del tono dell’umore, spesso associato a una mancanza di slancio vitale. Il senso di vuoto, la tristezza, la mancanza di senso della vita non si attenuano nel corso del tempo. In alcuni casi non sembra esserci una causa scatenante. Nel quadro depressivo possono presentarsi sensi di colpa, di vergogna e inadeguatezza insieme a sintomi …

Depressione

La depressione indica diverse condizioni e colpisce ogni età. Il discorso comune la identifica con tristezza e apatia, ma non mancano depressioni con tratti ansiosi. I sintomi sono riconducibili a un abbassamento del tono dell’umore, spesso associato a una mancanza di slancio vitale. Il senso di vuoto, la tristezza, la mancanza di senso della vita non si attenuano nel corso del tempo. In alcuni casi non sembra esserci una causa scatenante. Nel quadro depressivo possono presentarsi sensi di colpa, di vergogna e inadeguatezza insieme a sintomi fisiologici come l’alterazione del ciclo sonno-veglia o il rallentamento cognitivo e le difficolta di concentrazione. Nella depressione c’è una complessiva perdita di vitalità che invade ogni aspetto della vita del soggetto. È come se ci fosse un un’impossibilità a staccarsi da qualcosa perduto per sempre e nulla al mondo potrebbe sostituirlo. C’è una fissazione alla perdita, il mondo è come svuotato di interesse. 

Nei casi più severi la terapia farmacologica è addirittura la condizione del lavoro psicoterapeutico, che rimane essenziale in tutti i casi. La psicoanalisi ha come primo obiettivo l’apertura di uno spazio mentale che con a mano a mano discosti il paziente dal buco depressivo. È un lavoro che esige delicatezza e pazienza inteso a restituire al soggetto quegli elementi vitali che gli appartengono e che lo stato depressivo ha oscurato ma non cancellato. 

Altre aree di intervento

Nel percorso della mente, le immagini precedenti hanno dipinto solo un ritratto parziale delle molteplici sfaccettature delle quali mi occupo come psicoanalista. Qui di seguito, esploriamo ulteriori aree di intervento attraverso il potente mezzo delle parole.

Dipendenze

Desiderare vuol dire mancare di qualcosa. L’essere umano, l’essere parlante, è abitato dalla mancanza. Non ci sarebbe spazio per il desiderio se non ci fosse la mancanza. In alcuni momenti, in alcune …

Dipendenze

Desiderare vuol dire mancare di qualcosa. L’essere umano, l’essere parlante, è abitato dalla mancanza. Non ci sarebbe spazio per il desiderio se non ci fosse la mancanza. In alcuni momenti, in alcune circostanze, la mancanza diventa vuoto insopportabile; ci sono da sempre degli oggetti o delle pratiche di vita che, almeno temporaneamente parzialmente, alleviano il senso del vuoto. Gli oggetti della dipendenza – alcol, droghe, sesso, affetti, gioco – sono utilizzati proprio per eludere la dimensione di questo vuoto, schiacciando anche la dimensione positiva della mancanza che genera il desiderio.L’oggetto da cui si dipende occlude la mancanza e pacifica dall’angoscia e dal dolore di esistere. Occlude il vuoto e ottunde la mente. In alcuni casi, e il lavoro con i giovani lo mette in evidenza, l’alcol e le droghe sono disinibenti e aggreganti. Si può accedere all’altro, al confronto con esso, solo se sedati, storditi, non lucidi. Il rifiuto, il no dell’altro sono impossibili da sostenere.

Disturbi del comportamento alimentare: i problemi con l’immagine di sé

Il cibo non è semplicemente una cosa che soddisfa il bisogno primario della fame, ma è innanzitutto  …

Disturbi del comportamento alimentare

Il cibo non è semplicemente una cosa che soddisfa il bisogno primario della fame, ma è innanzitutto un dono d’amore che la madre o il caregiver fanno al bambino. Il cibo negli esseri umani è un oggetto simbolico, che entra nel circuito dello scambio- se ti do questo, tu che mi dai?– e della conferma alla domanda d’amore. Se mi nutri mi ami. Se mi ami devi nutrirmi. E, in ogni caso, al di là del cibo che mi dai, cosa vuoi da me? Come mi vuoi è la cifra del desiderio dell’Altro, così importante per ogni essere umano. 

Quando un bambino chiede qualcosa all’adulto, non lo fa solo per informarlo di un suo bisogno. Verifica innanzitutto la presenza dell’Altro, la sua disponibilità, il suo amore.

Non bisogna sottovalutare i bambini: spesso già da piccolissimo il soggetto coglie nell’adulto un desiderio che trascende le cure che gli dedica. Vuoi che mangi subito per uscire? E io non mangio o mangio molto lentamente.  È l’esempio più semplice, ma già significativo.

I disturbi del comportamento alimentare si declinano in modi diversi. I più conosciuti sono sicuramente l’anoressia, la bulimia, l’obesità e il binge eating

La psicoanalisi si occupa da decenni di anoressia e bulimia. 

Nell’anoressia è evidente il rifiuto del cibo, ma Lacan sottolinea che nel non mangiare c’è una curiosa soddisfazione, il piacere di mangiare… niente. Mantenere un vuoto. Nella bulimia si presenta il movimento compulsivo di riempimento e svuotamento.  Nell’obesità e più specificatamente nel binge Eating c’è l’assunzione di cibo senza limite che vuole cancellare il vuoto. Non basta mai. 

I disturbi del comportamento alimentare investono direttamente l’immagine che abbiamo di noi stessi e che presentiamo agli altri. Non a caso anoressia e bulimia sono state tanto diffuse, nel mondo della moda. L’immagine corporea nella società dell’immagine: come ci vediamo, come ci vedono gli altri: sono in gioco il desiderio, l’amore, l’essere o meno riconosciuti o apprezzati dagli altri. 

Autolesionismo

Si presenta il più spesso nell’adolescenza, ma non solo. L’autolesionismo è un sintomo sempre più in crescita: segnare il corpo, provocare …

Autolesionismo

Si presenta il più spesso nell’adolescenza, ma non solo. L’autolesionismo è un sintomo sempre più in crescita: segnare il corpo, provocare 

dolore fisico, per smarcarsi dal vuoto che si sente e dalla sofferenza psicologica sentita come intollerabile, impossibile da assumere e superare. Il taglio procura un dolore nominabile e visibile: “ecco cosa mi dà dolore”; è visibile anche dopo. Il corpo rimane marchiato.

Paradossalmente l’atto autolesionistico offre una tregua al dolore psichico anche se poi ricompare accompagnato anche da un senso di vergogna che portano al nascondimento delle ferite. L’atto del taglio sembrerebbe offrire, a chi lo pratica, un’uscita momentanea da uno stato di dolore anche se dopo subentra la vergogna e la necessità di coprire le ferite per tenerle nascoste e di scegliere parti del corpo sempre più recondite. Il taglio sostituisce il dolore interiore.

Riconoscere i segnali di disagio impedisce al sintomo di cronicizzarsi, ma spesso non si riesce da soli e lo spazio psicoanalitico può essere il luogo dove mettere in parola il dolore. Cercare di parlarne può allentare la presa sull’atto. Riuscire a mettere in parola ciò che fa soffrire rende il dolore meno pressante e può essere allentata la presa sull’azione. Non per caso Freud ripeteva di parlarne in seduta e di non agire fuori.

Problemi dell’adolescenza

Un bambino nel corpo di un adulto: è una definizione psicanalitica dell’adolescenza. L’adolescenza è un periodo di traghettamento dall’infanzia alla vita adulta,

Problemi dell’adolescenza

Un bambino nel corpo di un adulto: è una definizione psicanalitica dell’adolescenza. L’adolescenza è un periodo di traghettamento dall’infanzia alla vita adulta, caratterizzato dal compito di sganciarsi dall’altro genitoriale per assumere il proprio desiderio e la propria identità. Le cattive sorprese non mancano: dal mondo adulto arrivano quegli ideali con i quali l’adolescente deve confrontarsi. Il corpo cambia e bisogna fare i conti con la distanza tra il corpo che si ha e quello ideale che si vorrebbe avere. È una rivoluzione multipla: cambia il corpo e cambia l’immagine del corpo, si deve assumere la propria sessualità, mentre si consuma la separazione dai genitori verso l’assunzione della propria identità. “E’ la più delicata delle transizioni” che espone il soggetto all’angoscia più di quanto sia pronto ad affrontare: ansia diffusa, attacchi di panico, problemi legati all’alimentazione o alla sfera sessuale possono presentarsi spesso. Su questo terreno la psicoanalisi può fornire strumenti utili ad affrontare i problemi nuovi per il soggetto che cresce; già riuscire a dare parola alle sue inquietudini, elaborare ciò che lo fa soffrire è terapeutico. Spesso emergono questioni che prima non erano chiare a cui il soggetto non riusciva a dare spiegazioni. 

Difficoltà della coppia

Una coppia può andare incontro a momenti di difficoltà e crisi pur essendoci l’amore e il progetto di stare insieme. Si può verificare l’impossibilità di …

Difficoltà della coppia

Una coppia può andare incontro a momenti di difficoltà e crisi pur essendoci l’amore e il progetto di stare insieme. Si può verificare l’impossibilità di superare un momento difficile perché si ripetono sempre gli stessi schemi che portano alla distanza, alla rabbia, alle recriminazioni. Si ripete qualcosa sperando di ottenere il diverso, ma si incontra sempre lo stesso. Ci sono coppie che decidono per un percorso psicoterapeutico prima di pensare a una separazione. Può accadere che siano sufficienti pochi colloqui per rompere uno schema nella coppia, inutile, dannoso e però insistente. Sono casi felici, non così rari.

Lo psicoterapeuta non è il giudice che stabilisce la ragione o il torto, ma occupa la posizione di terzoassolutamente neutrale.  Solo da tale posizione può intervenire per mettere in luce i pensieri automatici e certe convinzioni intermedie che il conflitto e mortificano il desiderio. 

Certo la terapia di coppia non è il luogo dove poter sciogliere i conflitti inconsci e i fantasmi infantili che mortificano il desiderio.  Ma già il lavoro sulla relazione, sugli schemi, su certi automatismi, permette di trovare delle soluzioni felici, spesso con un impegno relativo. 

Sostegno ai genitori

L’arrivo di un figlio cambia la scena del mondo. Il figlio sconvolge l’assetto esistente. Maternità e paternità non sono mera riproduzione. Si può …

Sostegno ai genitori

L’arrivo di un figlio cambia la scena del mondo. Il figlio sconvolge l’assetto esistente. Maternità e paternità non sono mera riproduzione. Si può essere genitori anche senza aver generato biologicamente un figlio. Non è una questione di istinto o naturalezza. 

Decidere di avere un bambino e crescerlo non è compito facile o lineare. Cosa vuol dire essere madre? E padre? Come si fa la madre? Come si fa il padre? Cosa devo, dobbiamo, fare con nostro figlio? Queste sono alcune delle domande che possono affiorare quando si sta per diventare o si è genitori. Quando arriva un figlio qualcosa avviene nella nostra sfera più intima e in certi casi lo sconvolgimento ha tratti angoscianti. 

Basti pensare alle depressioni perinatali. Può accadere infatti che, dopo la nascita del figlio, la madre possa andare incontro a momenti continuati di tristezza, solitudine, vuoto e la felicità che ci si aspettava e attendeva non sopraggiunge o è contaminata dall’ansia e dalla sofferenza. Questo può avere degli effetti anche sul padre o comunque sull’altro genitore. Questo scarto tra la felicità attesa e quello che si prova conoscendo il proprio figlio può interessare anche il padre, o l’altro genitore, in prima persona e non solo come riflesso. Le difficoltà perinatali sono solo un esempio delle difficoltà che può incontrare un genitore. È importante in questi casi dare spazio di parola a quanto accade per la persona con l’evento della genitorialità. 

“La guarigione è una domanda che parte da colui che soffre (…) del suo corpo o del suo pensiero.”
Jacques Lacan

Domanda di entrata

Si arriva da uno psicoanalista perché si soffre o per una difficoltà esistenziale: amorosa, professionale, sessuale. In alcuni casi non è chiaro il motivo per cui si sta male. Si chiede aiuto per stare meglio, per smettere, per quanto possibile, di soffrire e si confida nel potere della parola.

L’inconscio

Alla fine dell’Ottocento Freud, un medico neurologo, si interrogò sulla causa psichica di alcuni sintomi fisici di cui si lamentavano e soffrivano alcune sue pazienti e scopre l’inconscio e il suo potere nelle nostre vite. Per la psicoanalisi quindi le persone sono animate non sono dalla coscienza e dalla razionalità. C’è dell’altro che ci guida e anima a nostra insaputa. È capitato a tutti di dire o pensare: non so perché l’ho fatto oppure so che questo mi fa male, ma è più forte di me. Devo farlo. Per la psicoanalisi i sintomi o i comportamenti contraddittori o definiti dal discorso comune “disfunzionali” dicono qualcosa. Non siamo padroni di noi stessi. L’ascolto psicoanalitico senza pregiudizi e senza la necessità di una omologazione al discorso collettivo corrente permette di dare al sintomo una logica, un posto e una funzione. Non si tratta di estirpare il sintomo con il rischio che si ripresenti sotto altre forme, ma di capire lo spartito interno della musica del soggetto. La psicoanalisi può essere una ripartenza; una rilettura e una riscrittura della sofferenza e di ciò che è stato detto e raccontato e che sembra essere cristallizzato in un destino certo. Dando parola al dolore, alla sofferenza, alla difficoltà o a certe credenze si può mettere una nuova punteggiatura e può cambiare il proprio sguardo sul mondo.

La Parola

Come può la parola curare? È un primo nodo. Ci sono tanti libri che spiegano l’importanza della parola nelle cure; tra questi quelli di Freud. È un dato comune e noto che la parola può salvare, la parola può guarire. Il primo passaggio in un percorso psicoanalitico è mettere al centro la parola di chi si rivolge a noi. Lo psicoanalista si allontana da un certo modello che nemmeno vuole sentire le parole del paziente. Una volta che la persona accetta la regola di Freud di dire tutto quello che gli viene in mente, si avvia un processo. Una volta avviata la cura ‘di parole’ succede che emergano momenti della vita, a volte dimenticati, a volta noti ma incompresi, sottovalutati, e che una volta considerati possono portare alla soluzione di un sintomo, di una sofferenza. Parlare al cospetto del silenzio dell’altro permette di articolare i pensieri, che neanche si sa di sapere, e questo getta nuova luce sulla propria vita. Parlare a uno psicoanalista permette di saperne qualcosa in più sul proprio mondo inconscio e di essere più liberi dagli assiomi che lo costituiscono: più liberi dalle narrazioni passate, più liberi da certi eventi, più liberi nell’accesso al proprio particolare desiderio. 

In ogni domanda di aiuto c’è qualcuno che “soffre a causa di un conflitto interno che non è in grado di risolvere da solo”
Sigmund Freud
Articoli

Le mie pubblicazioni

Nel mio costante impegno per approfondire la comprensione della mente umana, mi dedico attivamente alla scrittura in ambito psicoanalitico. Le seguenti pubblicazioni riflettono il mio impegno nel condividere conoscenze e insight, plasmando un dialogo continuo sull’esperienza umana e le strade verso il benessere mentale.

Prova articolo

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Donec feugiat nunc ut consectetur lobortis. Ut…

Leggi
Contatti

Dove trovarmi

Attualmente svolgo la mia attività come libero professionista presso i miei due studi privati di Roma – zona S. Pietro
e di Piedimonte San Germano

Torna in alto